GIUSEPPE CASTIGLIA
SAN GIOVANNI DECOLLATO
Due volte film. Migliaia di repliche. Centinaia di protagonisti : bravi, bravissimi, immensi, storici, leggendari. Musco e Totò. Più di un secolo, dal 1907 a oggi. Vezzi, manierismi, tradizioni. Ma anche vizi, derive amatoriali, scorciatoie e cagnerìe. Per me anche Catania. “Soprattutto”, Catania. Dei “curtigghi” e delle trasformazioni. Una trilogia che rende, questa città, una specie di avamposto “brechtiano” : San Giovanni Decollato, L’Altalena, U’ Contra.
Catania di carne e di corpi; di abbracci non rimandabili, qui, al nuovo Musco risorto. Con gli attori. E “fra” di loro. E con il pubblico. Reale e metaforico. Tanto piccola è la sala e tanto grande il mondo: due assi e due teli male inchiodati, fra le calli di una Civita vitalissima e rugginosa. Il ciabattino “camurriusu”, la moglie “zaurda”, la figlia “caiorda”, lo studente “bardascia, ma ca non s’abbarrùa”. Un Universo. La gabbia del fringuello, la poesia del Novecento. Catania in Italia e nella Storia. Catania della farsa, col cerone in bella vista e le ribaltine: povera di panche semplici, una sera di inizio secolo.
Catania di lampioni che si accendono “a mano”; di speranza e di fame, di affabulatori fantastici, in volo notturno, per far ridere. Liscìa. Ed un sentimento, che chi non conosce questa città difficilmente comprende. Catania di Giuseppe Castiglia. Di “come”, la racconta, Giuseppe Castiglia : un gigante. In tutti i sensi. Che incontri ad ogni incrocio, ed a ogni vetrina. Al banco di un caffè, con la “cartocciata” ancora calda. Appoggiato al chiosco che svampa di sciroppi multicolore. A colpi di “ ‘mbare”. Catania, degli artisti fraintesi : “oh, u’ sapi ca lei mi fa spaccari de’ risati!”.
Catania della malinconia. Indicibile.
Regia Antonello Capodici
Con la partecipazione di Carmela Buffa Calleo e con Elisa Franco, Turi Giordano, Maria Chiara Pappalardo, Alberto Abbadessa, Giovanni Fontanarosa, Giovanni Maugeri, Rebecca Testai.